mercoledì 5 gennaio 2011

"Due partite" di C. Comencini, regia Pino Brancaccio

"In “Due partite” romanzo di Cristina Comencini, vengono messe a confronto, facendole persino scontrare due generazioni differenti.
La storia inizia negli anni '60: quattro amiche, una volta alla settimana, si incontrano per giocare a carte.
Sono quattro donne legate alla figura femminile stereotipata di quegli anni: dedite solo alla famiglia, ai figli, senza un lavoro, ma non per questo immuni da problemi e difficoltà con il proprio uomo, con i fantasmi di amanti veri o presunti. Ne emerge una generazione di donne che, per amore e rispetto della famiglia e delle convenzioni, rinuncia alle sue fantasie ed alle esigenze oggi considerate diritti sacrosanti.

Nella seconda parte conosciamo le quattro figlie delle quattro amiche del primo atto, indipendenti, capaci di scelte autonome, realizzate nel lavoro.
Le mamme amiche per passatempo, accomunate dal troppo tempo libero e dalla poca libertà; le seconde amiche senza tempo, troppo impegnate per fare due chiacchiere o una partita a carte.  

Gli uomini, che non compaiono mai ma che sono argomento cardine di tutti gli sfoghi e le discussioni delle otto donne, cambia nel passaggio generazionale: prima risultano essere i capofamiglia che gestiscono l'andamento della coppia, per poi divenire il memro della coppia da gestire per la seconda generazione di donne.

Alla chiusura del sipario resta da chiedersi se, nella conquista dell'indipendenza, della carriera, nello svincolarsi dalla convenzione quotidiana della brava moglie che è anche massaia e compagna fedele e silenziosa, le donne della seconda generazione abbiano davvero guadagnato qualcosa.

Si ha molto più l'impressione che, cambiati gli abiti, i contesti e la velocità della vita, la felicità della donna sia ancora legata ad una serenità difficile da conquistare, sia che si tratti di una manager che di una massaia.








"L'anniversario"

"C'era una volta...Pinocchio!"